LSG da oggi in libreria e qui
Dalla nota alla nuova edizione:
“Una buona parte della prima edizione di questo romanzo è stata scritta di notte perché in quel periodo facevo altri due lavori. Nonostante siano passati pochi anni ripensandoci adesso mi sembra uno scenario onirico, quasi una scena accaduta ad altri, perché oggi non avrei mai l’energia di scrivere fino alle 4 del mattino e poi svegliarmi poche ore dopo, e perché neppure allora, a ben guardare, ero completamente lucido a quell’ora della notte. Forse è stata anche questa modalità di scrittura a cavallo fra conscio e inconscio a dare a Lascia stare la gallina la sua urgenza quasi straripante, il ritmo concitato e l’alternarsi di stili che col passare del tempo ha fatto in modo che questo romanzo si guadagnasse dei lettori molto affezionati. Senza sfociare nelle medesime fattispecie né in fondo neppure nel reato, l’ansia quotidiana di Petrachi e la sua agenda infinita di problemi da risolvere erano in quel periodo anche un po’ i miei.
Ciononostante LSG è senza dubbio il libro che mi sono divertito di più a scrivere o, farei meglio a dire, quello che mi ha emozionato di più perché alcune scene sono state dolorose da creare quasi quanto è stato doloroso per i personaggi subirle. Con il passare del tempo dopo la pubblicazione ho cominciato però a vedere nel testo anche una serie di cose che avrei potuto fare meglio e altre senza le quali il libro non avrebbe perso niente, anzi. Queste ultime erano soprattutto le parti inserite nel romanzo per utilizzare tutte le ricerche che avevo effettuato, sezioni che senza rendermene conto avevo aggiunto più per non perdere il lavoro di scavo che per una loro effettiva necessità drammaturgica.
Quando si è prospettata la possibilità di una nuova edizione del romanzo ho deciso quindi di intervenire in due direzioni: eliminare queste pagine ridondanti – che si sono poi rivelate essere quelle più di genere – e cercare di migliorare “l’aerodinamicità” del testo, il ritmo, l’incisività e la struttura senza ledere la vena vagamente onirica di cui parlavo sopra e senza eliminare il grottesco, il comico, soprattutto senza normalizzare quegli eccessi che oggi come allora mi sembrano strettamente intrecciati ai caratteri migliori di questo romanzo.
Centrale è stata l’idea che la nuova edizione non dovesse diventare il libro che scriverei oggi sullo stesso tema ma dovesse invece mantenere la sua identità originale, in omaggio alla sua natura coerente, ai suoi lettori affezionati e anche un po’ al giovane me che scriveva di notte in un sottotetto (come nei peggiori stereotipi!) senza sapere se un giorno quel suo romanzo qualcuno lo avrebbe mai pubblicato.
Di certo quello che non volevo fare, e infatti non ho fatto, era edulcorare il buco nero del romanzo, la cinetica forza oscura al suo centro: il vecchio Salvatore Petrachi. Personaggio sbagliato, eccessivo, scorretto ma credo anche umanissimo e che tale doveva rimanere. Il lavoro per questa edizione è stato quindi di affilatura: se non ho lasciato stare la gallina è stato soltanto per renderla più ruspante che mai.”
Un estratto
LSG contiene gli inizi di Marco DeSanctis - il DeSa di Odio – e soprattutto Totò Petrachi, Adamo Greco e lu Roccu, oltre al variegato coro di personaggi che conducono la storia nei tanti rivoli e ambienti diversi dell’estate salentina del 2011. Il DeSa dal canto suo fa la sua apparizione nell’antefatto, ovviamente a una dancehall pirata. Qui di seguito un piccolo estratto dall’antefatto di “Lascia stare la gallina” dove lo vediamo in azione.
“Finalmente avevo trovato Martina: ballava davanti all’altra torre di casse, canottierina nera e pantaloncini attillati. Ricordo distintamente che, nel momento in cui la individuai, deglutii. La secchezza delle fauci sarà stata colpa anche dall’erba, per carità, ma quella ragazza mi stava facendo diventare scemo, dovevo assolutamente fare qualcosa. Qualsiasi cosa. Peccato però che Elena fosse proprio davanti a me, un po’ più sbronza del solito ma sempre inarrestabile. Nel dubbio, rollai una canna. Ci misi dentro una quantità di ganja indegna, qualche soddisfazione, pensai, in un modo o nell’altro quella sera me la sarei tolta.
Poi però successe un fatto anomalo. Forse sull’onda dell’eccitazione che avvampò per la pista quando il selecta suonò per tre volte di seguito i primi quaranta secondi di Smoke the Weed dei Ward 21, Elena, che di solito fumava con parsimonia, seccò in tre tiri la metà della megacanna, lei che quando esagerava rischiava sempre di stare male. Non fumava mai Roor, né chiloom proprio perché in passato un paio di volte era svenuta dopo averli usati. Niente di grave, si era ripresa sempre da sola e in un attimo – era solo una questione di pressione bassa –, ma comunque da allora aveva smesso con gli strumenti. In un’altra occasione a Osoppo, al Sunsplash, mi aveva fatto tornare in tenda per colpa di una ventata di paranoie da fumo proprio mentre Capleton stava facendo un medley a cappella delle sue hit storiche, roba da strozzarla lì sul posto.
Per questo dopo il secondo tiro stavo per intervenire e dirle di andarci piano ma il mio diavoletto personale, che quando mi trovavo nel Salento si esprimeva nell’idioma locale, intervenne durissimo: “Ce cazzu sta faci! Lassala cu fuma dhra vagnona, fidate de mie, fidate!”.
Rimasi per un momento con la mano destra sospesa sopra la spalla di Elena, poi però la ritrassi. Lei si fece un altro tiro ancora, questa volta di dimensioni normali, poi mi ridiede il moncherino di canna, sorridendo.
«Ops.»
«Però» commentai.
Nel mio cervello intanto il diavolo del Salento ballava la macarena. Continuavo a far scivolare lo sguardo verso Martina, poi, un quarto d’ora dopo, Elena disse di non sentirsi tanto bene e di voler uscire un momento dalla folla. Finì che l’accompagnai in campeggio e la misi in tenda: in un amen stava dormendo, mezzo russando, anzi. Guardai l’ora sul cellulare: erano appena le due e mezzo.
Avevo tutta la vita davanti.”
Lsg, pp 20-21
Consigli
In molti mi chiedete dei consigli di lettura estivi, mi piacerebbe riuscire a a fare un post ad hoc, nel frattempo, oltre naturalmente a LSG, Odio e SDMN, qui trovate la mia pagina con diversi suggerimenti; dai libri degli ospiti di PDR ad altre cose molto interessanti. Full disclosure: se decidete di comprare qualche titolo passando dalla pagina una piccola (piccolissima a dire il vero) percentuale del costo di copertina finisce a me, un modo per contribuire un po’ a PDR e in generale all’aggiornamento di questa selezione.
PDR
A questo proposito, quando torna a PDR? Salvo puntate extra ed eventuali sorprese tornerà all’inizio dell’autunno, ho parecchio lavoro in questo periodo e oltretutto mi sono accorto che parlare in pubblico così tanto e così di frequente riduce molto la mia capacità di scrivere - e questo senza considerare le ricerche e la produzione del podcast. Un problema di non semplice risoluzione. Nel frattempo comunque l’intero catalogo delle puntate è sempre disponibile su YouTube, Spotify, Apple podcast, Google Podcast e sugli altri principali canali podcast.
IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME
In un momento molto importante di Odio il DeSa si allontana da una festa in una villa di Punta Rossa, al Circeo, e conclude un momento di grande hybris tecnologica scattando una foto all’universo con il cellulare. Il risultato è una schermata nera. Qualche tempo fa mi sono ritrovato alle due di notte in una campagna e ho fatto lo stesso esperimento:
Stiamo migliorando.
Per chi è da quelle parti vi aspetto Lunedì 2 agosto, alle ore 20 all’Ex Convento degli agostiniani di Lecce, per parlare di Lascia stare la gallina e di quello che ci viene in mente. Modera Omar Di Monopoli, in collaborazione con Libreria Palmieri e il Comune di Lecce.