Annina Vallarino ha scritto "Il femminismo inutile: Vittimismo, narcisismo e mezze verità: i nuovi nemici delle donne" (Rubbettino) un saggio in cui critica il neofemminismo delle influencer da una prospettiva di femminismo classico.
La sua tesi è che il neofemminismo sia un fenomeno regressivo rispetto alla condizione femminile.Abbiamo parlato di neo-femminismo come strumento di marketing e consumo, del tribalismo insito nell'ideologia intersezionale e delle sue derive discriminanti e settarie, della criminalizzazione degli uomini come categoria, dell'insistenza sullo spauracchio del patriarcato e dell'ascesa indisturbata del neo-maschilsmo, delle pseudo-intellettuali influencer, delle differenze tra uomini e donne e tra virilità tossica e femminilità tossica, dell'ossessione odierna per la sessualità come centro di ogni senso e identità , delle paure delle nuove generazioni e di come queste riducano la loro esperienza del mondo e di chi lucra sull'industria della guerra tra sessi e di molte altre cose.
Alla fine Annina ha letto una bellissima poesia di Patrizia Cavalli.