Ciao a tutti
per questa newsletter ho due notizie, la prima è che Gipi è tornato a PDR e ne è venuto fuori un puntatone da 2 ore e 20.
Abbiamo parlato del linciaggio online che ha subito dopo aver pubblicato una vignetta comica, di come per un po' di visibilità social sia stato attaccato da persone che credeva fossero sue amiche, di come questo gli abbia dato l’ispirazione per scrivere “Stacy” (Coconino Press) il suo nuovo libro sulla cancel culture, del suo rapporto con una coppia di giovani ragazzi rom che sta aiutando assieme alla moglie Chiara, della squadra di calcio Real Zigan, di morte, di dolore, di arte, di lavoro e di fama.
PDR #55 GIPI "Ad attaccarmi sono stati quelli che credevo amici".
Se apprezzate PDR potete fare una cosa molto semplice ma anche molto utile per sostenerlo: dategli 5 stelle su Spotify. Ho notato che benché il podcast abbia superato ormai da un po’ i 100mila ascolti audio (video siamo a 1.5 Milioni), ha un numero di recensioni su Spotify piuttosto basso. Probabilmente molti di voi non sanno - come non lo sapevo neppure io – che si può votare il podcast e questo aiuta poi l’algoritmo di raccomandazione. Quindi se vi va di sostenere con un gesto gratuito l’enorme sbattimento che c’è dietro PDR questo è un buon modo.
Seconda notizia di questa newsletter, “Il fuoco invisibile” ha vinto il premio Sandro Onofri. Onofri era uno scrittore importante che ha dato molto all’ingratissima (almeno in Italia) arte del reportage narrativo, quindi sono molto contento di questo riconoscimento.
Qui più info in un articolo di Repubblica che per altro si è rubato una mia foto da Instagram (invece che usare le credo circa 12mila e 500 foto stampa che si trovano sul mio sito, presso l’ufficio stampa di Rizzoli o ovunque online). Io ci sono abituato, il gatto Toast, indebitamente ritratto senza rispetto dei suoi diritti d’immagine felini, invece si è molto arrabbiato. Ora sono alle prese con il suo agente che vuole soldi da me perchè se non avessi messo la sua foto su IG, Repubblica non avrebbe potuto rubarla. Si sa, gli agenti dei gatti sono fra i più aggressivi dello show business.