Da oggi Odio torna in libreria in una nuova edizione rivista per gli Oscar Mondadori.
Rispetto a quando uscì la prima volta, nel 2020, molte cose sono cambiate: allora un romanzo letterario italiano che aveva sullo sfondo il rapporto tra istinti tribali degli esseri umani e intelligenza artificiale sembrò una specie di UFO.
Chi lo ha letto ricorderà la scena in cui, parlando con il protagonista, un autore di talk show televisivi chiamato “Occhialini Gialli” scarta con disprezzo l’idea che in un futuro prossimo il suo lavoro possa essere svolto da un’A.I.
Molti giornalisti che si occuparono di Odio condividevano la stessa convinzione e presero il romanzo come una sorta di distopia o di divertissement.
Flashforward: 5 anni dopo e di intelligenze artificiali che potrebbero non solo fare il lavoro di Occhialini Gialli, ma farlo meglio, ne esistono non una, ma molteplici, liberamente accessibili online, gratis o a prezzi ridotti.
In questa intervista, Sam Altman, CEO di ChatGPT dice una cosa di cui probabilmente avrete fatto esperienza anche personalmente, ovvero che sempre più persone, soprattutto giovani, chiedono all’Ai consigli sulle scelte di vita.
He said one trend he’s noticed is that young people “don’t really make life decisions without asking ChatGPT.”
Lo scenario iniziale di Odio oggi è quindi la nostra realtà quotidiana, quanto a ciò che accade dopo nel romanzo, con l’avanzare delle vicende personali di DeSa… staremo a vedere.
Il libro non ha mai voluto essere una profezia - disciplina dal fallimento quasi certo – ma letteratura sulle forze profonde e nascoste che attraversano il presente. Cambiare le proporzioni, mutare le forme, illuminare gli angoli, sono modi con cui la letteratura può provare a mostrare quello che intuiamo, ma ancora non cogliamo con chiarezza e intima partecipazione.
Come dice René Girard nell’esergo:
L’idea che le credenze di tutta quanta l’umanità non siano che un’ampia mistificazione, alla quale noi saremmo pressoché i soli a sfuggire, è a dir poco prematura.
E nondimeno è una tentazione che viene, con più o meno forza, a tutte le generazioni di esseri umani.
Nella nuova edizione troverete il libro più affilato nella prima parte (l’inizio era per me sempre stato un problema, ma allora non ero riuscito a venirne a capo) e sostanzialmente identico – salvo qualche leggera messa a punto e alleggerimento – nel resto del testo. Ritengo questa la versione definitiva del romanzo.
Odio è forse il libro che mi è costato più lavoro – sia di ricerca che di scrittura – e a cui sono molto legato anche, ma non solo, perché è un romanzo che si intreccia spesso con le mie vicende biografiche.
Qui sotto una foto di settembre del 2019, quando, dopo un periodo di isolamento, finii la stesura della prima edizione. Quello che vedete alle mie spalle è lo schema complessivo del libro.
Dopo due anni di scrittura ricordo con chiarezza quell’ultimo periodo. Fu estremamente intenso, ma, come sempre accade, fu anche il periodo migliore di tutto il lavoro sul romanzo: il momento in cui ogni cosa converge e il libro sembra chiudersi da solo, rivelando cose che prima ignoravi. Penso spesso che sia proprio per quel momento specifico che valga la pena di scrivere.
Il romanzo uscì in un momento molto complesso (alla fine del primo lockdown) e con lo sfasamento temporale con l’opinione pubblica di cui parlavo prima, ma ciononostante negli anni è riuscito a trovare un’affezionata comunità di lettori che spero possa continuare a crescere anche grazie a questa nuova edizione economica.
Nel tascabile trovate anche una copertina bellissima, un particolare del Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, un’opera a cui sono molto legato che si trova a Santa Maria della Vita, a Bologna, e appare verso la fine del romanzo.
È la copertina che avremmo dovuto usare anche per l’hardcover ma allora né io né l’editore trovammo il coraggio. Sbagliammo.
Abbiamo rimediato ora.
Daniele