Nicola Lagioia è tornato a PDR. Abbiamo parlato del rapporto tra vita e letteratura e di come la sua esperienza come direttore del Salone abbia messo in moto la scrittura di un libro su un tema completamente diverso come la “Città dei vivi”.
Lagioia ha raccontato cosa ha significato prendere un Salone prestigioso ma sull’orlo della chiusura e riportarlo al successo, le lottizzazioni, le continue pressioni politiche e le aspettative “industriali” che accompagnano i grandi eventi, specie quando hanno successo.
Abbiamo parlato del difficile rapporto fra Roma e Torino e il destino deindustrializzato del capoluogo piemontese. Abbiamo riflettuto sull’arrivo dell’Intelligenza Artificiale su come sta cambiando il nostro modo di scrivere, pensare, e sentire. E su cosa resta della coscienza, della creatività e dell’esperienza umana.
Abbiamo parlato della coscienza secondo Faggin, di cristianesimo, di deriva spettacolare e anarchica della politica, del rinascimento psichedelico e la crisi di senso contemporanea tra mancanza di misticismo e eccessi di materialismo, e la negazione di una dimensione irrazionale nell’uomo.
Nel finale parliamo di cinema e visioni radicali, da La capa gira a Eraserhead, passando per Knausgård, per finire con l’Italia come eccezione culturale in un mondo globalizzato e sempre più omogeneo.